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Clarinettisti jazz                   

 

Trovare giovani clarinettisti jazz per me e stato veramente difficile.
Possibile che si trovi solamente materiale in bianco e nero su clarinettisti jazz?
Aiutatemi a incrementare i clarinettisti jazz del nostro tempo.
Inviatemi segnalazioni e foto sui vostri preferiti, i migliori saranno inseriti in questa sezione.

 

Finding young jazz clarinetists for me and was really hard.
You may see only black and white materials of jazz clarinetists?
Help me to increase jazz clarinetists of our time.
 
Un grazie a Raffaela borsoi per la collaborazione nella ricerca dei nuovi artisti
Veramente una specialista.


Paquito D'Rivera

http://youtu.be/kfgVPIa_bq8  Paquito D'Rivera


iniziato al sax dal padre Tito, Paquito si innamora del jazz ascoltando Live at Carneige Hall di Benny Goodman. A dodici anni conosce al conservatorio il pianista Chucho Valdés e inizia la sua avventura nel jazz. Entra nel 1963 nell'orchestra del Teatro Musical de L'Avana. Nel 1967 fonda con Valdés l'orchestra cubana di musica moderna e ne diviene il direttore artistico. Qualche anno dopo, sempre con Valdés e Arturo Sandoval, partecipa alla creazione del gruppo di jazz cubano "Irakere". Nel 1976 registra in duo con il bassista danese Niels Pedersen un disco molto interessante. Nel 1980 lascia definitivamente Cuba per stabilirsi a New York. Nella Grande Mela lavora con McCoy Tyner, Dizzy Gillespie, George Coleman, Tito Puente e Astor Piazzolla. Dirige la sua band Havana/New York Ensemble che diviene una fucina di giovani talenti come Michel Camilo, Danilo Perez, Hilton Ruiz e Claudio Roditi. In questi anni predilige le collaborazioni con musicisti di estrazione latin e squisitamente jazz come Chick Corea. Nel 1989 entra nell'orchestra delle Nazioni Uniti diretta da Dizzy Gillespie e quattro anni dopo ne eredita lo scettro. Nello stessa anno mette insieme i musicisti cubani degli ultimi quarant'anni e nel 1994 ricolloca nella storia il pianista cubano Bebo Valdés. Nel 1995 incide con il Caribbean Jazz Project e quattro anni dopo pubblica l'autobiografia Mi vida saxual.


Ken Peplowski


http://youtu.be/HQgYKNGFdl4    Ken Peplowski

Ken Peplowski (born May 23, 1959) is a jazz clarinetist and tenor saxophonist born in Cleveland, Ohio, known primarily for playing in the swing music idiom. He is sometimes compared to Benny Goodman in terms of tone and virtuosity. For over a decade, Peplowski recorded for Concord Records; his most recent albums have appeared on the Nagel-Heyer Records record label.
In 2007 Peplowski was named jazz advisor of Oregon Festival of American Music and music director of Jazz Party at The Shedd, both in Eugene, Oregon.


Don Byron

www.donbyron.com   
http://youtu.be/bKf7h0UbG1g  Don Byron
http://youtu.be/ncCrONfEv8U  Don Byron
http://youtu.be/_hTx9dVoGDs  Don Byron
http://youtu.be/1GHg3zzLRqg  Don Byron

DON BYRON - Musicista e compositore davvero singolare nato nel 1958 e cresciuto nel Bronx, New York.  Fin da piccolo è stato esposto ad una grande varietà di musica: suo padre suonava il basso in orchestre calypso e suo madre il piano . Ha studiato con Joe Allard e George  Russell. Fin dai primi anni 90 intraprende un discorso artistico estremamente audace e stravagante sviluppato in molteplici contesti musicali esplorando ampiamente tradizioni divergenti e allo stesso tempo sforzandosi continuamente di trovare quello che lui stesso definisce “un suono al di sopra del genere”.  Clarinettista, sassofonista, compositore, arrangiatore e critico sociale, ridefinisce ogni tipologia musicale in cui suona, sia classica, salsa, hip hop, funk, klezmer o qualsiasi stile jazz dallo swing al bop, fino alla forma più avanzata di improvvisazione.


Eddie Daniels


http://www.youtube.com/watch?v=40ZUWPIn4k4 Eddie Daniels
http://www.youtube.com/watch?v=riIWVv5u7Jg&feature=related Eddie Daniels

Eddie Daniels
(classe 1941) è uno dei più quotati clarinettisti della scena jazz internazionale. Dopo essersi formato anche nel repertorio classico, a più riprese l’ex allievo di Tony Scott torna al vecchio amore per il jazz, che lo ha portato ad esordire ancora giovanissimo nell’orchestra di Thad Jones/Mel Lewis. L’artista statunitense è quindi uno dei pochi clarinettisti sulla scena in grado di suonare sia il jazz che il repertorio europeo colto. E' dotato infatti di una superba cifra stilistica, fondata su un suono diafano e cristallino, che guarda più allo stile apollineo di Benny Goodman e Buddy De Franco che non ai suoni 'sporchi' ed eterodossi di altri jazzisti.

Gabriele Mirabassi clarinettista

http://youtu.be/Wmgj-JNI_lc  Gabriele Mirabassi clarinettista
E’ uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale.
Dopo il diploma, conseguito col massimo dei voti e lode, la sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea.
Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall'incisione di Coloriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata mano a mano sempre più consistente fino a diventare esclusiva. In duo con Stefano Battaglia incide Fiabe, con Sergio Assad Velho Retrato e firma Cambaluc, dove il quartetto di clarinetti namaste è affiancato da vari ospiti tra i quali lo stesso Galliano, Riccardo Tesi e il fratello Giovanni.
Nel 1996 vince il Top Jazz nella categoria "miglior nuovo talento".
Nel 2000 a "Umbria Jazz” presenta insieme a Luciano Biondini, Michel Godard e Francesco D'Auria il progetto Lo Stortino che riceve consensi di critica e di pubblico sia in Italia che all'estero. Nel progetto si rileva una particolare attenzione alle variegate architetture compositive che attingono soprattutto alla tradizione popolare e alla musica colta europea, ponendo le basi per quella linea di ricerca che animerà gran parte dei lavori che seguiranno.
Tra i dischi successivi si segnalano 1 a 0 (Egea), lavoro incentrato sullo choro brasiliano, Latakia Blend con Luciano Biondini e Michel Godard (Enja), Fuori le mura (Egea) in duo con Luciano Biondini e New Old Age, con John Taylor e Steve Swallow.
Ai primi di ottobre 2003 Gabriele Mirabassi e Guinga, straordinario chitarrista, compositore e cantante brasiliano, hanno inciso il loro primo disco in duo,”Graffiando vento”, presentato in occasione di Umbria Jazz Summer 2004 e definito nello stesso anno dalla Folha de Sao Paulo “migliore disco di musica strumentale brasiliana dell’anno”. Le collaborazioni sono numerosissime, ed estremamente eterogenee sul piano degli stili e dei linguaggi, molte sono documentate discograficamente (Rabih Abou Khalil, Mina, John Cage, Ivano Fossati, Battista Lena, Riccardo Zegna, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Cristina Zavalloni, Trio madeira-brasil, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Marco Paolini, Mario Brunello, Orchestra d’archi italiana),solo per citarne alcune.Negli ultimi anni Mirabassi ha ampliato notevolmente il suo panorama di collaborazioni, sapendo allargarsi con coraggio ad altri ambiti di spettacolo: oltre alla, ormai stabile collaborazione con Gianmaria Testa, ricordiamo quella con lo scrittore Erri De Luca (insieme al quale ha dato vita allo spettacolo “Chisciotte e gli invincibili”), quella con la cantante Barbara Casini e Monica Demuru (in trio, hanno realizzato lo spettacolo/concerto, a metà tra musica e teatro, “Costruzione”, dedicato alla figura di Chico Buarque).
L'ultima fatica è "Canto di ebano", uscito a MARZO 2008, nuovamente con la storica etichetta Egea, omaggio allo straordinario legno africano e alle appassionate mani (italiane) che lo trasformano in clarinetto.

Anat Cohen clarinettista

http://youtu.be/p2LXW1NEvXc  Anat Cohen clarinettista
I tre fratelli Cohen sono straordinari strumentisti che da anni animano non solo i palcoscenici di Tel Aviv, ma anche quelli di New York. Soprattutto Anat Cohen, sassofonista e clarinettista ormai affermata come grande solista di livello internazionale e considerata attualmente la maggiore clarinettista jazz al mondo.


Arun Ghosh. Anglo indiano.

http://youtu.be/4EdltG34nQU   Arun Ghosh clarinettista
http://youtu.be/5zdL2-Tolms  Arun Ghosh clarinettista
http://youtu.be/2skdIrF0lD0      Arun Ghosh clarinettista

Arun Ghosh è uno spettacoloso clarinettista indiano formatosi in Inghilterra: appassionatosi al jazz sin da giovane età, è presto diventato una star della scena musicale britannica non solo per il suo evidente virtuosismo ma anche per la naturalezza con cui sa fondere più linguaggi musicali. L’eredità afroamericana del jazz, infatti, affianca, nella sua composita e trascinante creatività musicale, i ritmi della musica rock più urbana, la disinibizione del punk e la caleidoscopica tradizione bengalese con le sue molteplici ramificazioni che giungono a toccare persino un mondo apparentemente (e solo apparentemente) lontano come quello del klezmer di matrice yiddish. Una pagina particolarmente coinvolgente fra i tanti modi con cui il jazz, attraverso le sue radici africane, ha saputo dialogare con le più complesse e diverse realtà etniche e culturali.

Beth Custer clarinettista

http://youtu.be/6XPAcCACifY  Beth Custer clarinettista
BETH CUSTER clarinettista di San Francisco. Foto in allegato. Sul suo sito alcuni pezzi sono scaricabili, su youtube non c’è quasi nulla. Bello il progetto Clarinet thing. www.bethcuster.com Compositrice e clarinettista (ma all’occorrenza anche cantante) Beth Custer vive e lavora a San Francisco, scrivendo musica per cinema, teatro, danza e suonando le proprie composizioni con vari ensemble. La produzione di Beth Custer è sempre di altissimo livello sia sul piano compositivo sia su quello esecutivo (cui va aggiunto un ottimo e accurato lavoro in fase di registrazione). Cd come “The shirt I slept in” o “In the broken fields where I live” esemplificano egregiamente il poliedrico talento dell’autrice, in grado di percorrere strade diversissime, dove la ricerca timbrica si combina con la pura invenzione melodica, gli stili riconoscibili con la libera invenzione innovativa, i suoni più tradizionali con l’elettronica sperimentale. A volte meditativa, a volte estremamente evocativa, altre volte saltellante e ironica o energicamente ritmica la musica di Beth Custer è ricca di sonorità e si avvale della collaborazione talentuosa di diversi musicisti. Visti nella loro totalità i dischi di Beth Custer sono come costellati da una serie di veri e propri quadri sonori di diversa durata (si va dai dodici secondi ai sette minuti) in grado di trasmettere potenti suggestioni mutevoli e complesse. giorgio casadei

Evan Ziporyn clarinettista

http://youtu.be/xb2AjEbf9ss  Evan Ziporyn clarinettista
Evan Ziporyn (b. Chicago, Illinois, 14th December 1959) is an American composer of post-minimalist music and music for Balinese gamelans. He plays the clarinet, bass clarinet, saxophone, and metallophone, borrowing from classical music, avant-garde, and jazz. A member of Bang on a Can All-Stars and a former member of Steve Reich and Musicians, he is Kenan Sahin Distinguished Professor of Music at the Massachusetts Institute of Technology (MIT), where he directs Gamelan Galak Tika, an ensemble made up of 30 MIT students, staff and community members, in the study and performing of traditional and modern Balinese music.He has released albums on Cantaloupe, New Albion, New World, and CRI Emergency Music. As a performer, he has recorded for Nonesuch, Sony Classical, and Point Music. He has also composed music for Yo-Yo Ma's Silk Road Project, the American Composers Orchestra, the Boston Modern Orchestra Project, the Kronos Quartet, and the MIT Wind Ensemble.Evan Ziporyn was named a 2007 USA Walker Fellow by United States Artists, an arts advocacy foundation dedicated to the support and promotion of America's top living artists.He formerly lived in Somerville, Massachusetts and now lives in Lexington, Massachusetts. He is the brother of Brook Ziporyn.

Doreen clarinettista

http://youtu.be/2GchRQ7p9_k   Doreen clarinettista
It's impossible not to be captivated by Doreen Ketchens' clarinet playing in these two videos from the heart of New Orleans. Filmed on a street corner in the French Quarter, the videos feature Doreen singing and playing clarinet, accompanied by Lawrence Ketchens on tuba and Dorise Blackmon on guitar, as cars and pedestrians pass by. Far from being a mere street musician, Doreen has recorded fifteen CDs, partnered with Jazz at Lincoln Center, and toured all around the world, including performances for presidents Carter, Reagan, Bush Sr., and Clinton. Visit her website, DoreensJazz.com, for more information

Ben Goldberg clarinettista

http://youtu.be/lGhNGhO8pwI  Ben Goldberg clarinettista
Clarinettista / compositore Ben Goldberg `e cresciuto a Denver, Colorado. Ha conseguito la laurea di musica presso la University of California, Santa Cruz, e unMaster of Arts nelle Composizione presso il Mills College. Fu allievo del celebreclarinettista Rosario Mazzeo, e ha studiato con Steve Lacy e Joe Lovano.
Oltre a comporre e suonare nel Quintetto di Goldberg Ben, si esibisce attualmente nei seguenti gruppi: Tin Hat; plays monk, un trio con Scott Amendola e Devin Hoff; Myra Melford’s Be Bread; Nels Cline’s New Monastery; Go Home con Charlie Hunter, Ron Miles, e Scott Amendola, “a wondrous new vehicle for combining (Goldberg’s) grounded desire with his far-ranging imagination.” (Metro Santa Cruz); e Afterlife Music Radio, un quartetto elettroacustico. L’11- piece Ben Goldberg’s Brainchild esegue le composizioni di Ben.
il gruppo di Ben New Klezmer Trio “ha spalancato la porta agli esperimenti con le radici della musica di Ashkenazi” (San Francisco Chronicle). Il loro CD Masks and Faces `e stato indicato come uno dei dieci migliori dischi del 1992 dalla rivista Cadence, che l’ha definito “grande improvvisazione libera”. Il gruppo ha realizzato due altri cd: Melt Zonk Rewire e Short for Something (all on Tzadik).
Le prossime uscite includono Subatomic Particle Homesick Blues, composizioni recenti con Joshua Redman e Ron Miles; e Nine Pound Hammer a cura del Ben Goldberg Quintet.
Nel 1993, Ben ha ricevuto un finanziamento dal National Endowment for the Artsper presentare una rassegna incentrata sul lavoro di importanti compositori americani, che gli permette di lavorare con Andrew Hill e Bobby Bradford, oltre a presentare la musica di Steve Lacy, Herbie Nichols eThelonious Monk. Nel 1996 la NEA ha finanziato una serie di concerti di Ben.
Oltre a i musicisti sopra citati, Ben ha avuto l’onore di lavorare con John Zorn, Bill Frisell, Roswell Rudd, Wayne Horvitz, Don Byron, Mark Feldman, Ellery Eskelin, Zeena Parkins, Mark Dresser, Vijay Iyer, Miya Masaoka, Jenny Scheinman, Steven Bernstein, Cuong Vu, Larry Ochs e Adam Levy. Ben Goldberg … suona anche con Beth Custer nel Clarinet Thing

John Carter clarinettista

http://youtu.be/ywjOP7qAiYw  John Carter clarinettista
Biografia
Nato in Texas, suonò con Ornette Coleman e Charles Moffett negli anni Quaranta.
Dal 1961 Carter visse per lo più sulla West Coast, dove nel 1965 incontrò Bobby Bradford, col quale collaborò a lungo. Suonò anche con Hampton Hawes e Harold Land.
Negli anni Settanta raggiuse una certa fama grazie ai suoi straordinari concerti da solo.
Al New Jazz Festival Moers nel 1979 suonò per tre giorni in coppia con il clarinettista tedesco Theo Jörgensmann. Si incontrò nuovamente con Jörgensmann nel 1984. Il programma del Berlin Jazzfest fu costruito intorno al clarinetto. Dopo la performance di Carter in solo, lavorarono nuovamente in coppia.
Tra il 1982 e il 1990 Carter compose e incise Roots and Folklore: Episodes in the Development of American Folk Music, cinque album focalizzati sulla comunità afroamericana e la sua storia. Il progetto fu giudicato dalla critica uno dei migliori prodotti degli anni Ottanta.[senza fonte]
Un quartetto di clarinetti con Perry Robinson, Jörgensmann ed Eckard Koltermann fu progettato per il 1991, ma John Carter non poté partecipare a causa di un tumore che lo portò alla morte il 30 marzo di quell'anno.

Darryl Harper clarinettista

http://youtu.be/46Nonj88lko   Darryl Harper clarinettista
Darryl Harper began working professionally on clarinet at the age of sixteen in his native Philadelphia. He has performed for over twenty years in venues throughout the world and has recorded several albums on the Hipnotic Records label. His credits include opening concerts for Max Roach, The Billy Taylor Trio, and The Wynton Marsalis Quartet; dates with Freddie Bryant, Orrin Evans, Tim Warfield, Dee Dee Bridgewater, Carla Cook, Roscoe Mitchell, Dave Holland, and Uri Caine; and a two-year stint with Regina Carter. He holds music degrees from Amherst College, Rutgers University , and New England Conservatory and currently teaches on the faculty at Virginia Commonwealth University. Harper's projects as a leader include The Onus Quintet, The Onus Trio, Into Something, and The C3 Project.

Oran Etkin clarinettista

 http://youtu.be/SrZWIGH3bGw   Oran Etkin clarinettista
Oran Ektin has been described as a "great clarinet player" and "an excellent improviser" by the New York Times music critic Ben Ratliff and a "composer of eminent individuality" by his mentor and teacher, the legendary Yusef Lateef. Etkin's music has been recognized with a GRAMMY Award (for the compilation All About Bullies which includes 2 of Oran's tracks) and two Independent Music Awards ("Best World Beat Album" for Kelenia and "Best Children's Album" for Wake Up, Clarinet). He has performed around the world with musicians ranging from guitarist Mike Stern and pianist Gonzalo Rubalcaba to rapper Wyclef Jean. Through years of experience in a myriad of musical cultures, Etkin has developed a unique sound on the clarinet, bass-clarinet and saxophone that draws on ancient traditions from Africa, Israel, New Orleans and beyond, yet resonates with the driving energy of the current New York jazz scene.
Etkin is also the creator of the Timbalooloo method of teaching music to young children that has gained popularity in New York, LA and Paris and has been endorsed by Harvey Keitel, Naomi Watts, Liev Schreiber, Edie Falco and Ken Burns,- all of whom have enrolled their children in Oran Etkin's Timbalooloo Music Classes. His award winning children's CD Wake Up, Clarinet! and the live performances for families literally bring the instruments to life as they become characters in the story of a sleepy clarinet named Clara Net and her mother, Big Mama Tuba!
Oran Etkin's debut album Kelenia (Motema Music), fuses traditional Malian and Jewish music with modern jazz creating what the Boston Globe dubbed a "hypnotic balance between straight-ahead jazz and world music". Kelenia won "Best World Beat Album" at the Independent Music Awards. The CD features Oran's working group with Malian griot musicians Balla Kouyate, Makane Kouyate and bassist Joe Sanders as well as guests including vocalist Abdoulaye Diabate, Grammy Award Winning artists Lionel Loueke and John Benitez and even a string quartet on one track. The resulting sound is a reflection of Oran's musical personality rooted in jazz but shaped by the many musical worlds that Oran is a part of in New York, including African, Jewish, Haitian and New Orleans music. Even before its release, Kelenia debuted at # 10 on the nationwide radio charts and All Music Guide has declared that Oran "sets a new standard for world music in the decade of the 2000s".
Oran built his foundations studying with George Garzone starting at age 14 and later with Yusef Lateef. He studied classical clarinet and composition as an undergraduate and received a Masters in Jazz Performance at the Manhattan School of Music, where he studied with Dave Liebman and Dave Krakauer among others.
Oran continues the tradition of music education through a groundbreaking new method of teaching music called Timbalooloo. The popularity of Etkin's educational method has spread through word of mouth. His music classes are now offered throughout New York City and have been attended by over 500 students. Etkin has also taken his educational method on tour, enabling families throughout the US to participate in his classes. Etkin is also a faculty member of the Brooklyn Conservatory and Washington Market School.
Harvey Keitel and Daphna Kastner Keitel, who enrolled their son in Etkin's Timbalooloo Music Classes for three years, remarked that he "makes music from all over the world accessible and fun for children to listen to and learn about. From the age of two, our son was talking about Herbie Hancock, Mozart, Samba, and African music - and he knew the difference."
After the release of Kelenia, his critically acclaimed album for adults, Oran turned his attention to creating a new CD for children called Wake Up, Clariet!, which has already won awards from the Parents Choice Foundation, NAPPA and the Oppenheim Toy Portfolio Gold Seal. The CD features Jason Marsalis from New Orleans on drums, Fabian Almazan from Cuba on piano, Curis Fowlkes from Brooklyn on trombone, and Garth Stevenson from Canada on bass. Etkin, who is originally from Israel, plays clarinet, saxophone and sings alongside acclaimed vocalist Charnee Wade. Etkin is also in the process of adapting his method into a series of children's books and is in the early stages of developing a pilot for a children's TV show based on this method.
Etkin's music has also been featured on several compilation CDs, including Putumayo Kids Jazz Playground, the GRAMMY Nominated album, Healthy Food For Thought, where Etkin's music appears alongside tracks by Russell Simmons, Moby and Sweet Honey In The Rock and the GRAMMY Award Winning Album "All About Bullies, Big And Small", which features two tracks composed and performed by Oran Etkin.
Oran has performed at NYC's Central Park SummerStage, Blue Note, Festival Jazz De Liege, Skirball Center in Los Angeles, NJPAC, Sunset-Sunside in Paris, Tel Aviv Jazz Festival, the United Nations and numerous other venues in the US, Europe, Africa, the Caribbean and the Middle East with musicians including Jason Marsalis, Wycliffe Gordon, Lionel Loueke, Mike Stern, Mandingo Ambassadors, Airto Moreira, Toumani Diabate, Killah Priest (of the Wu-Tang Clan) and Wyclef Jean.

 



 

Benny Goodman"King of Swing"

Benjamin David "Benny" Goodman (Chicago, 30 maggio 1909New York, 13 giugno 1986) è stato un celebre clarinettista, compositore e direttore d'orchestra statunitense.Specialmente negli anni trenta ebbe grandi successi con la sua Big Band ed è ritenuto il più importante protagonista dello swing.Goodman nacque a Chicago da poveri immigrati ebrei provenienti dalla Russia. All'età di dieci anni cominciò a studiare il clarinetto da Franz Schoepp. A 12 anni suonava già nell'orchestra del teatro ed in diverse orchestre da ballo della città. Il suo modo di suonare il jazz deriva dai grandi solisti delle band degli anni 1921 tra cui il Creole Jazz Band di King Oliver ed i più noti rappresentanti del Chicago Jazz come Johnny Dodds, Barney Bigard o Don Redman. Goodman entrò in una delle band principali di Chicago, l'orchestra di Ben Pollack con cui fece le sue prime registrazioni nel 1932. Due anni dopo cominciò a pubblicare dischi sotto il proprio nome. Negli anni 1930 suonò con band di livello nazionale: quelle di Red Nichols, Isham Jones e Ted Lewis. Nel 1934 Goodman fondò la sua propria Big Band che unì per la prima volta musicisti bianchi e di colore. Con la sua perfezione raggiunse in pochi anni il riconoscimento non solo del mondo Jazz ma anche di molti appassionati di musica estranei al jazz.Oltre alla sua Big Band in cui suonavano tra l'altro i trombettisti Harry James, Joe Triscari e Ziggy Elman fondò anche il Benny Goodman Quartet che unì i grandi del jazz Teddy Wilson, Gene Krupa e Lionel Hampton ed, in seguito, un settetto e altre formazioni di rilievo, comprendenti musicisti come Red Norvo, Charlie Christian e Mel Powell.Nel 1938 Goodman diede il suo famoso concerto Jazz nella Carnegie Hall di New York City che era riservata fino allora soltanto alla musica classica. Il concerto ebbe luogo il 16 gennaio e i 2760 posti disponibili registrarono il tutto esaurito settimane prima con un costo massimo del biglietto di $ 2,75, un prezzo piuttosto elevato per l'epoca. Il concerto iniziò con tre numeri classici della Goodman band: "Don't Be That Way", "Sometimes I'm Happy" e "One O'Clock Jump". Poi eseguirono una breve rassegna della storia del jazz, partendo da un quartetto Dixieland con "Sensation Rag". Ancora una volta, la reazione iniziale della folla, anche se gentile, fu tiepida. Poi seguì una jam session su "Honeysuckle Rose" con Count Basie e Duke Ellington come ospiti della band. Numeri del trio (con Krupa e Wilson) e del quartetto (con Hampton) vennero ben accolti, e una interpretazione vocale di "Loch Lomond" con Martha Tilton provocò cinque chiamate alla ribalta e richieste per un bis. Nel finale del concerto il grande successo venne assicurato con il pezzo clou "Sing, Sing, Sing", sostenuto dal batterista Gene Krupa con assoli di Babe Russin al sassofono, Harry James alla tromba, e di Goodman. Quando Goodman finì la sua parte, lasciò il pianista Jess Stacy ad esibirsi in un assolo. L'ultimo pezzo fuori programma fu "Big John's Special", noto brano del repertorio di Fletcher Anderson dei primi anni '30. Il concerto venne registrato quasi per caso, su una lacca in acetato e un master in alluminio. Solo molti anni dopo Goodman ritrovò la lacca dalla quale venne ricavato un doppio LP pubblicato nel 1950 e nel 1998 venne realizzato anche un doppio CD dal master in alluminio e sono diventati tra gli album più venduti di tutti i tempi del jazz live. Questo concerto è considerato come uno dei più significativi nella storia del jazz. Dopo anni di esibizioni di musicisti provenienti da tutto il paese, il jazz era finalmente stato accettato dal grande pubblico.Molti critici di musica sono oggi dell'avviso che Goodman ha avuto lo stesso significato per il jazz e lo swing come per esempio Elvis Presley per il Rock'n'Roll. Benny Goodman aveva l'obiettivo di avvicinare il giovane pubblico bianco alla musica "nera" e ha quindi collaborato per superare la discriminazione razziale negli Stati Uniti, perché nei primi anni '30 musicisti jazz bianchi e di colore, secondo l'opinione pubblica, non potevano suonare insieme nelle band.Anche per questo, oggi è ricordato come "King of Swing" (pare che sia stato Gene Krupa a dargli questo appellativo). Inoltre, secondo alcuni, "Sing sing sing" avrebbe lanciato il ritmo del rock.[senza fonte

 

Buddy DeFranco

Boniface Ferdinand Leonard "Buddy" DeFranco (Camden, 17 febbraio 1923) è un clarinettista, compositore e direttore d'orchestra statunitense.Iniziò la sua carriera nell'epoca d'oro dello swing e delle big band, che vedevano spesso come leader i clarinettisti Artie Shaw, Benny Goodman e Woody Herman.[1] In seguito fu il primo a dedicarsi col suo strumento al bebop, divenendo con Tony Scott uno dei pochi clarinettisti in quel genere della storia del jazz.[2][3]Tra le sue collaborazioni più importanti si ricordano quelle con Count Basie, Sonny Clark, Tal Farlow. Dal 1966 al 1974 fu leader della Glenn Miller Orchestra. Ha anche suonato con George Shearing, Gene Krupa, Charlie Barnet, Art Tatum, Oscar Peterson e molti altri, realizzando numerosi album come leader.

 

Sidney Bechet

Sidney Bechet (New Orleans, 14 maggio 1897Garches, 14 maggio 1959) è stato un sassofonista, clarinettista e compositore statunitense di musica jazz.È considerato ancora oggi[quando?] tra i più grandi clarinettisti, ma lo si ricorda anche come maestro del sassofono soprano (Bechet fu forse in assoluto il primo sassofonista jazz degno di nota). Suoni decisi, idee e improvvisazioni ben concepite, e un vibrato ampio e distintivo caratterizzavano il suo modo di suonare. Sul clarinetto il suo suono era altrettanto originale e tipico, una inedita combinazione di legnosità rurale del timbro e scorrevolezza francese del fraseggio.Infanzia e adolescenza a New Orleans (1897 - 1914) [modifica]Bechet ricevette i primi rudimenti musicali in casa. Molti suoi familiari erano dignitosi musicisti dilettanti. Suo fratello, Leonard Bechet, suonava il trombone. La famiglia di Bechet apparteneva al gruppo etnico dei creoli, sangue-misti con pelle più chiara dei negri a causa di un antenato di sangue francese o spagnolo. I creoli erano spesso di estrazione sociale borghese o piccolo-borghese, piccoli commercianti o artigiani, e questo consentiva loro un livello di istruzione più elevato rispetto ai negri puri. Molti coltivavano la musica come passatempo, e avevano avuto accesso a una formazione musicale classica.Fin da ragazzo, Sidney dimostrò uno spontaneo talento naturale. Era in grado di imparare a suonare facilmente qualsiasi strumento musicale che gli capitasse tra le mani. All'inizio elesse il clarinetto come suo strumento principale, e studiò con figure semi-leggendarie della musica di New Orleans: Lorenzo Tio, Big Eye Louis Nelson, e George Baquet. Ma la sua facilità strumentale era tale che alcuni abitanti della sua città ricordavano di averlo visto suonare la cornetta con forza ed espressione. Molto presto ebbe modo di avere numerose esperienze come musicista in locali da ballo e bande itineranti e decise di diventare musicista professionista. Una decisione che non fu ben accetta in famiglia. Per la borghesia creola, la musica poteva essere un intrattenimento per il tempo libero, mai una professione. L'ambiente musicale professionale era socialmente inferiore, e si esercitava in locali notturni, a contatto con la prostituzione e la malavita. "Per molti creoli di colore, suonare a Storyville (il quartiere a luci rosse dove molti musicisti professionisti si guadagnavano da vivere) significava una perdita di status" [1]. Ma Bechet dimostrò subito un carattere e un modo di fare differenti dalla mite e tranquilla piccola borghesia creola. Era un ragazzaccio manesco, che finiva spesso coinvolto in liti e risse.I maestri di Bechet probabilmente non improvvisavano. Sicuramente non improvvisava Baquet e nemmeno Lorenzo Tio, mentre è possibile che lo facesse Big Eye Louis Nelson. Baquet e Tio erano creoli, sapevano leggere la musica, eseguivano alla perfezione le partiture e si limitavano ad inserire abbellimenti. I musicisti negri, invece, raramente erano buoni lettori e avevano un approccio folk alla musica. Modificavano facilmente ritmo, tempo, e perfino armonia e melodia dei pezzi. Sidney Bechet uni in sé il meglio delle due tradizioni. Egli era un creolo, come Baquet e Tio, eppure il suo approccio alla musica fu più simile a quello dei negri: non imparò mai a leggere la musica (ma la sua fu una scelta) e curò sempre lo sviluppo improvvisativo. Tuttavia, il suo fraseggio tendeva ad essere decorativo e fiorito, con largo uso di abellimenti. Questa caratteristica possiamo attribuirla alla sua cultura creola, più portata alla decorazione che alla modificazione della melodia. Insieme a Louis Armstrong, Bechet è il primo grande solista improvvisatore del jazz.



Leon Roppoplo (Lutcher, Louisiana, 1902-New Orleans 1943)


Clarinettista jazz bianco statunitense. Personaggio mitico, questo oriundo italiano è tra gli inventori di questa musica., di lui restano solo pochi dischi, incisi con i New Orleans Rhythm Kings, ma se riuscite a trovarli potete ascoltare il miglior controcanto della storia del jazz. Roppolo ricamava quando a Chicago suonava al Friar’s Inn, sotto la protezione di Al Capone. Forse il whisky era annacquato, ma quel clarinetto ti sbronzava anche da asciutto . Fu l'unico musicista bianco di stile New Orleans ad avvicinarsi all'intensità espressiva dei grandi clarinettisti neri.Visse un’esistenza tragica ed emarginata che lo portò a morire di stenti in un manicomio nel’43.

Pee Wee Russel (Saint Louis, Missouri, 1906-Alexandria,

Virginia, 1969)

Clarinettista dixieland bianco statunitense (al secolo Charles Russell, nessuna madre può avere il coraggio di chiamare suo figlio Pee Wee ). Ha inciso con quasi tutti i grandi del jazz classico, ma forse ha dato il meglio di sé col pianista J. P. Johnson. Il suo timbro al clarinetto, sporco, raschiante, ora grottesco ora orrido, e la sua tecnica irregolare e sperimentale, gli hanno consentito di esprimersi anche con jazzisti di stile assai più moderno (Thelonious Monk, J. Giuffre) i puristi potrebbero sconvolgersi la capigliatura.

 

Artie Shaw

Artie Shaw (pseudonimo di Arthur Jacob Arshawsky; New York, 23 maggio 1910Los Angeles, 30 dicembre 2004) è stato un clarinettista e sassofonista statunitense jazz di fama mondiale. Fu anche compositore, direttore d'orchestra e scrittore. Il suo nome figura fra quelli delle celebrità della "Hollywood Walk of Fame".Insieme ai suoi amici, colleghi e rivali Benny Goodman, Tommy Dorsey e Glenn Miller, viene considerato uno dei fondatori del genere musicale swing. Si sposò otto volte, tra cui con la figlia del compositore Jerome Kern, Betty, e con le attrici Lana Turner, Ava Gardner ed Evelyn Keyes, oltre che con la scrittrice Kathleen Winsor.Poco più che adolescente imparò a suonare il clarinetto e dopo piccole esperienze musicali in provincia con un proprio gruppo, fece ritorno a New York per iniziare a suonare in complessi di musica jazz già affermati. Poté così dare avvio ad una luminosa carriera di musicista.In piena era dello swing, attivo con un proprio quartetto d'archi, Shaw ebbe la sua consacrazione a star musicale con una rielaborazione della popolare canzone Beguine the Beguine di Cole Porter. La registrazione di questo motivo, nel 1938, scalò le classifiche di vendita rimanendo ai primi posti per sei settimane.Shaw è stato apprezzato per le doti di innovazione che consentirono un nuovo linguaggio musicale alle big band del jazz, grazie anche all'apporto di una strumentazione inedita per l'epoca, che implicava l'uso di strumenti ad arco. Il brano Interlude in B-flat, uno dei primi da lui composti, può costituire una testimonianza di quello che i critici avrebbero definito The Third Stream (traducibile con La Terza Corrente, alternativa e a metà fra il jazz e la musica classica).Shaw è inoltre ricordato per aver impiegato come cantante stabile del suo gruppo musicale Billie Holiday, diventando così il primo direttore d'orchestra statunitense bianco ad utilizzare una vocalist di origine afro-americana.Durante la seconda guerra mondiale, come il collega Glenn Miller (che troverà una tragica morte sul cielo della Manica) si arruolò nella Marina insieme a tutti i componenti della sua band (tra i quali il batterista era il padre del noto attore Ron Perlman) e fu inviato nell'area dell'Oceano Pacifico. Trascorse nella zona di guerra circa un anno e mezzo per portare conforto alle truppe USA con la sua musica e con spettacoli che venivano replicati fino a quattro volte al giorno.Verso la metà degli anni cinquanta la sua attività come musicista di clarinetto subì dapprima un notevole rallentamento fino a cessare poi del tutto. L'artista scelse di abbandonare il palcoscenico per dedicarsi ai suoi passatempo preferiti, fra cui l'alta finanza e la scrittura (sue sono numerose fiction semi-autobiografiche ed il libro The Trouble With Cinderella). Quando gli fu chiesto il perché, rispose che si era ritirato frustrato dal costante senso di inadeguatezza che provava come musicista.Tra i suoi maggiori successi musicali si ricordano ancora i brani: Lady-be-good, Frenesi, Dancing in the Dark, Nightmare, Back Bay Shuffle, Accent-tchu-ate the positive, Traffic Jam, They Say, Moonglow e Stardust.Nel 2004 gli è stato assegnato un premio Grammy alla carriera.

 

Tony Scott (musicista)

Tony Scott, pseudonimo di Anthony Joseph Sciacca (Morristown, 17 giugno 1921Roma, 28 marzo 2007), è stato un clarinettista statunitense di musica jazz.Nasce da genitori siciliani emigrati negli Stati Uniti da Salemi nei primi anni del ‘900. Iniziò molto presto gli studi musicali, diplomandosi in clarinetto alla Juilliard School di New York. Sempre a New York ha studiato successivamente alla "Contemporary School of Music", con il compositore Stefan Wolpe.Coinvolto dall’atmosfera musicale profondamente stimolante che nella metà degli anni 1940 si respirava soprattutto a New York, scoprì presto il jazz e suonò con i più grandi musicisti di questo genere musicale e divenne un jazzista di fama internazionale. Oltre al clarinetto suona il sassofono, il piano ed è compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra.Spinto dalla curiosità e dall'interesse per il genere umano, Tony Scott ha vissuto in diverse parti del mondo, stabilendosi di volta in volta nei paesi che gli offrivano ospitalità ed esperienze musicali (Africa, Giappone, Indonesia, Hong Kong, Europa) finendo con lo stabilirsi definitivamente a Roma, dove è morto il 28 marzo 2007 a 85 anni. Il funerale si è svolto a Roma nella Chiesa degli Artisti a P.zza del Popolo. È sepolto nel cimitero di Salemi.
Virtuoso del clarinetto, lo suona con una tecnica ispirata ad altri strumenti, come il sassofono o piuttosto la tromba. Ammiratore di Charlie Parker, Scott impiega anni ad evolvere il proprio stile clarinettistico, cercando di staccarsi dal grande Benny Goodman che a quel tempo, insieme alla sua orchestra, aveva portato questo strumento alle vette più alte. Di Parker recepì la lezione più importante e cioè l’intenso fraseggio “be-bop” unico e fluente, esclusivo ed innovatore. Il suono del clarinetto di Scott combina quindi i toni acuti e subacuti con toni bassissimi e flautati alternandoli fra loro con agili e veloci movimenti tecnici per creare un’iperattiva sorgente di suoni, mai fuori del suo controllo. Un suono a volte etereo ma a volte, invece, così potente da eguagliare quello di sassofoni e trombe.

Johnny Dodds

Johnny Dodds (Waveland, 12 aprile 1892Chicago, 8 agosto 1940) è stato un clarinettista jazz statunitense, fratello maggiore del batterista Baby Dodds.Nato a Waveland, Mississippi, si trasferì a New Orleans in gioventù, dove studiò clarinetto con Lorenzo Tio. Suonò con le band dei Frankie Duson, Kid Ory, e Joe "King" Oliver. Dodds si spostò quindi a Chicago e suonò con gli Oliver's Creole Jazz Band, con i quali incise il suo primo disco nel 1923. Dopo la rottura degli Oliver's' 'nel 1924, Dodds sostituì Alcide Nunez come clarinettista e leader dei Kelly's Stables. Registrò con molti piccoli gruppi a Chicago, i più famosi dei quali furono gli Hot 5 e gli Hot 7 di Louis Armstrong, e i Red Hot Peppers di Jelly Roll Morton.Noto per la sua professionalità e per il suo virtuosismo come musicista, nonché per il suo stile profondo e sentito, carico di blues, Dodds rappresentò un'influenza molto importante per i clarinettisti che lo seguirono, in particolar modo Benny Goodman.Dodds non registrò per gran parte degli anni '30 a causa di motivi di salute. Morì a Chicago nel 1940. 

 

Henghel Gualdi

Henghel nasce a Correggio, cittadina nella bassa reggiana ma la sua infanzia e adolescenza appartiene a San Martino in Rio, un centro vicino. La musica è stata subito la sua passione, tanto che a soli 10 anni già suonava nella banda correggese "Luigi Asioli", meritando nel 1935 la miglior pagella del corso con la votazione di 9/10 sia in solfeggio che in strumento. Si iscrive al Conservatorio "Achille Peri" di Reggio Emilia, sotto la guida del maestro Augusto Battaglia, fino al conseguimento del diploma in Clarinetto. Nel frattempo ha suonato anche in altre bande musicali della zona, assieme al padre Roberto (trombonista, morto prematuramente nel 1947). Durante la seconda guerra mondiale, il suo fascino per le big band americane, lo fa avvicinare alla musica jazz e all'improvvisazione, utilizzando come modello le grandi orchestre di Glenn Miller e Tommy Dorsey.Nel 1944, durante la Leva obbligatoria, suona nella banda militare accanto al grande Paolo Borciani (violinista del Quartetto italiano) e a Giuseppe Guastalla, maestro del coro della Scala di Milano. Appena finita la guerra, dopo la morte del padre, per potere mandare avanti la sua numerosa famiglia (3 sorelle, 1 fratello e la madre), è costretto a reinventarsi suonatore di liscio, girando le più importanti balere della regione.In questi anni la sua fama si allarga ad un orizzonte nazionale. Al Cristallino di Cortina una sera viene a sentirlo lo scrittore Ernest Hemingway, il quale rimane molto impressionato dalle sue doti musicali e virtuosistiche. La prima volta che è andato a Milano in un locale alla moda dove suonava il trombettista americano Rex Stewart (noto componente dell'orchestra di Duke Ellington), non lo volevano più lasciar andare via.Ben presto la sua popolarità oltrepassa l'Italia e lo porta a collaborare con musicisti di fama mondiale come Bill Coleman, Chet Baker, Count Basie, Gerry Mulligan, Paquito D'Rivera, Sidney Bechet, Albert Nicholas, e a suonare assieme a degli autentici "mostri sacri" dell jazz americano, quali Louis Armstrong, Lionel Hampton, Teddy Wilson, Joe Venuti, girando con varie formazioni musicali tutta Europa.E giù proposte, anche per il festival del jazz di Parigi, ove si esibivano Parker, Gillespie e Louis Armstrong, ma Gualdi, forse intimidito da tali presenze, si rifugia nel Quintetto Odeon.Proposte arrivano anche dagli Stati Uniti, ma Gualdi ha paura dell'aereo (solo Pavarotti nel 1989, riesce a convincerlo a prenderne uno per seguirlo nella sua tourneé americana).Nel 1952 è con Paolo Zavallone, nel cui complesso cantava Luciana Sasdelli, che porterà all'altare l'8 ottobre 1955. Dopo il matrimonio sposta la sua residenza a Bologna.Negli anni '50 la sua orchestra è una delle più seguite alla radio e nel 1954 vince il concorso radiofonico "Bacchetta d'oro Pezziol" organizzato dalla RAI, presentato da Nunzio Filogamo, davanti alle orchestre di Peppino Principe ed Happy Boys di Nino Donzelli, la prima orchestra di Mina. Al concorso partecipavano le più importanti orchestre italiane di allora come Fred Buscaglione, Giovanni Fenati, Renato Carosone, Bruno Canfora e numerosi altri.Nel 1957 vince il prestigioso premio "Benny Goodman italiano", superando in finale Glauco Masetti, Leonardo Principe e Euclide Zoffoli, considerati i talenti più importanti del panorama jazzistico italiano di quei tempi.Polvere di stelle, Estrelita, Saint Louis Blues erano i suoi cavalli di battaglia.La sua fama è ormai diffusa, tanto che Tito lo chiama ad inaugurare lo stadio di Belgrado.Nel 1962 esordisce alla direzione dello Zecchino d'oro al teatro Antoniano di Bologna, e viene confermato anche per l'anno successivo, quando la manifestazione si sposta nel neonato studio televisivo. Pochi anni più tardi, 1968 il grande trombettista e cantante Louis Armstrong vuole essere accompagnato dalla sua band durante la sua esibizione al Festival di Sanremo. È un vero trionfo!Esattamente l'anno prima, nell'estate del 1967 partecipa alla trasmissione televisiva "Lei non si Preoccupi"condotta in prima serata su Rai1 dal M'Enrico Simonetti e da Isabella Biagini riscuetendo un grande successo e dimostrando ancora una volta il suo valore di straordinario musicista.La sua attività concertistica prosegue sempre costante negli anni successivi, fino ai giorni nostri. Sono altresì da ricordare il concerto al Memorial clarinet di Riccione nel 1982 con Pupi Avati e Gianni Sangiust.A Rimini nel 1994 suona alla presenza di George Bush e Michail Gorbačëv.Nel 1996 è Woody Allen a trattenerlo un'ora chiedendogli consigli utili sullo strumento.Negli ultimi anni è spesso a Cattolica ad insegnare ai ragazzi l'amore per la musica jazz.Il suo ultimo brano, scritto con Dante Torricelli, si intitola "Frizzantino" ed è dedicato alla Bourbon Street Dixie Band di Cremona con la quale aveva suonato poco tempo prima. Quasi fosse un presentimento, invia il brano a Beppe Corbari assieme ad una toccante lettera e Beppe lo riarrangia e lo inserisce nel cd "When the Saints ..." come "Henghel for Bourbon" in Suo onore.Muore il 16 giugno 2005 per un infarto nella sua casa di Bologna, tre settimane dopo la sua ultima apparizione in un concerto. Sara sepolto due giorni più tardi nel cimitero di San Martino in Rio così come aveva desiderato espressamente.L'amore per la sua terra [modifica]Tutti i suoi più cari conoscenti, dagli amici ai parenti più stretti riconoscono il suo attaccamento ai luoghi della sua infanzia, San Martino su tutti.Tra un concerto e l'altro non manca mai di fare ritorno tra i suoi cari e anche quando è impossibilitato, fa sentire loro la sua presenza mantenendo una fitta corrispondenza. Questo attaccamento è confermato anche da alcuni avvenimenti e onorificenze legati alla sua terra.La "sua" San Martino, nel 1984 lo insignisce della cittadinanza onoraria.Il 4 luglio 1999, giorno del suo 75º compleanno, Gualdi si esibisce in un concerto gratuito in Piazza Martiri.Il 15 luglio 2004, presso la Sala d'Aragona nella Rocca Estense, festeggia 80 anni.Il 7 gennaio 2005 riceve la bandiera tricolore, perché annoverato tra i personaggi illustri della città di Reggio.Ha scritto oltre 1000 brani musicali, inciso 20 album discografici e 5 colonne sonore di film per il regista Pupi Avati.[1]Sua è la sigla di chiusura, negli anni novanta, della trasmissione televisiva calcistica 90º minuto. Il brano è intitolato "Jazz Band".


Bill Smith (jazz musician)

William Overton Smith (born September 22, 1926), known as Bill Smith, is a U.S. jazz clarinetist, and composer. He has played with Dave Brubeck, among others.Bill Smith—also known as a "classical" composer under his full name, William O. [Overton] Smith—was born in Sacramento and grew up in Oakland, California, where he began playing clarinet when he was ten. He put together a jazz group to play for dances at 13, and at the age of 15 he joined the Oakland Symphony. He idolized Benny Goodman, but after high school, a brief cross-country tour with a dance band ended his romance for the life of a traveling jazz musician. He gave two weeks' notice when the band reached Washington, D.C., and, encouraged by an older band member to "get the best education you can get," headed to New York.He began his formal music studies at the Juilliard School of Music, playing in New York jazz clubs like Kelly's Stable at night. Uninspired by the Juilliard faculty, he returned to California upon hearing and admiring the music of Darius Milhaud, who was then teaching at Mills College in Oakland. At Mills, he met pianist Dave Brubeck, with whom he has often played since, in both the famous Dave Brubeck Octet and The Dave Brubeck Quartet, as well as other groups. In 1947, he composed Schizophrenic Scherzo for the Brubeck Octet, one of the earliest works that successfully integrated jazz and classical techniques, a style that later was given the name "third stream" by Gunther Schuller (Mitchell 2001). He studied composition with Roger Sessions at the University of California, Berkeley, where he was graduated with a bachelor's and a master's degree.Winning the Prix de Paris presented Smith the opportunity for two years of study at the Paris Conservatory, and in 1957, he was awarded the prestigious Prix de Rome and spent six years in that city. He has since received numerous other awards, including two Guggenheim grants (Monaghan 1996).After a teaching stint at the University of Southern California, Smith began a thirty-year career at the University of Washington School of Music in Seattle, where he taught music composition and performance, co-leading the forward-thinking Contemporary Group first with Robert Suderburg, and then with trombonist Stuart Dempster, from 1966 to 1997 (Mitchell 2001). Both Smith and Dempster are currently professors emeritus.Smith has investigated and cataloged a wide range of extended techniques on the clarinet, including the use of two clarinets simultaneously by a single performer, inspired by images of the ancient aulos encountered during a trip to Greece (Monaghan 1996), numerous multiphonics, playing the instrument with a cork in the bell, and the "clar-flute," a technique that involves removing the instrument's mouthpiece and playing it as an end-blown flute. As William O. Smith, he has written several pioneering pieces that feature many of these techniques, including Duo for Flute and Clarinet (1961) and Variants for Solo Clarinet (1963) (Smith [n.d.]), and he compiled the first comprehensive catalogue of fingerings for clarinet multiphonics (Rehfeldt 1994, 99–121). Smith was among the early composers interested in electronic music, and as a performer he continues to experiment with amplified clarinet and electronic delays. He remains active nationally, internationally, and on the local Seattle music scene as well, where in 2008, he composed, recorded, and premiered a "jazzopera" titled Space in the Heart (Anon. 2008).

 

Louis Sclavis

Louis Sclavis (b. Lyon, France, February 2, 1953) is a French jazz musician. He performs on clarinet, bass clarinet, and soprano saxophone in a variety of contexts, including jazz and free jazz. He is noted for his creativity and lively sense of humor.Sclavis began his musical education at the conservatoire de Lyon at age 9, where he studied clarinet He began performing with the Lyon Workshop, where he met Michel Portal and Bernard Lubat. He then joined the Brotherhood of Breath of Chris McGregor, and later the Henri Texier Quartet.[1]He began his work as a leader in 1985, with his debut album, Clarinettes. In Chine, his second album, the track "Duguesclin" actually became a surprise hit in France, due to its lively, middle-age inspiration. In 2005, he formed a trio with Henri Texier and Aldo Romano, the African Trio, which achieved considerable success, even outside of the French jazz community. In November 2006, at the Festival 'Écouter Voir' in Lyons, Sclavis first met the Quatuor Habanera, with whom he collaborated on their third album, L'engrenage (2007).He frequently performs with the cellist Ernst Reijseger and was one of the first to combine jazz with French folk music, working most prominently with the hurdy-gurdy player Valentin Clastrier.In 2010 Roberto Tardito dedicated his album Distanze to him.

Michel Portal

Michel Portal (born 25 November 1935 in Bayonne, France) is a composer, saxophonist, and clarinetist.Portal studied clarinet at the Conservatoire de Paris. He also studied conducting with Pierre Dervaux.[1]During August 1969, Portal played on several of the recordings in Stockhausen's cycle of intuitive works, Aus den sieben Tagen.Portal might be noted most for scoring music to film, and has won the César Award for Best Music Written for a Film three times. His first win was for the music to The Return of Martin Guerre. He plays both jazz and classical music and is considered to be one of the architects of modern European jazz.[citation needed]In 1969, Portal co-founded the free improvisation group New Phonic Art with Vinko Globokar, Jean-Pierre Drouet and Carlos Roque Alsina.

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